Addio al Modello 730 precompilato: arriva il questionario

I lavoratori dipendenti potranno dire addio al Modello 730. È in arrivo, infatti, un’importante novità, che, almeno sulla carta, dovrebbe contribuire a semplificare la vita: il questionario, che andrà a sostituire la dichiarazione dei redditi. Stando a quanto ha annunciato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, il nuovo strumento dovrebbe debuttare già quest’anno e si affiancherà al vecchio modello che i contribuenti già stanno utilizzando.

Ma cosa cambierà, in estrema sintesi, per i lavoratori dipendenti e i pensionati alle prese con il Modello 730? Gli uffici dell’amministrazione tributaria metteranno a disposizione dei contribuenti un questionario precompilato, che sarà iper semplificato. Ogni persona, a questo punto, avrà la possibilità di verificare ed eventualmente integrare le informazioni che vengono proposte direttamente dall’Agenzia delle Entrate all’interno della dichiarazione. Ma sostanzialmente cosa cambia dalla dichiarazione precompilata? Il contribuente dovrà rispondere ad una serie di domande andando ad eliminare eventuali incongruenze. L’obiettivo è quello di semplificare al massimo la documentazione che i contribuenti devono compilare, ma tra gli addetti ai lavori – e non solo – aleggia un po’ di scetticismo: i percorsi tecnologici che dovranno seguire i contribuenti non sono semplici e possono essere difficili da completare, almeno per chi non sia un nativo digitale.

Il Modello 730 va in pensione. Arriva il questionario

Stando alle notizie che sono trapelate in queste ultime ore il Modello 730 sarebbe destinato ad andare in pensione. In altre parole la dichiarazione dei redditi, almeno come l’abbiamo conosciuta fino a questo momento, è destinata a cambiare. Sembra già da quest’anno. Al posto dei consueti riquadri e moduli da riempire con cifre e numeri, arriverà un modello di dichiarazione precompilata semplificato. Secondo le intenzioni, addirittura super semplificato.

Ad entrare un po’ più nei dettagli della novità ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, la quale ha spiegato che a partire dalla dichiarazione dei redditi 2024 – che è relativa al periodo d’imposta 2023 – viene introdotto un nuovo meccanismo, che farà interagire direttamente il contribuente con il fisco.

Il nuovo strumento non si baserà più su una serie di campi da compilare da parte del contribuente. Ma ci saranno le informazioni che l’AdE già possiede. Il contribuente avrà la possibilità di verificare ed eventualmente integrare. Ma soprattutto avrà la possibilità di interagire con l’applicativo web della dichiarazione precompilata, attraverso un linguaggio facile e comprensibile per tutti gli utenti.

Come verranno gestiti i dati

I dati che emergeranno dalle interazione con l’applicativo web verranno riportati nei campi corrispondenti della dichiarazione, senza che il contribuente sia obbligato ad andare a consultare le istruzioni per la compilazione.

L’Agenzia delle Entrate spiega che l’operazione sarà molto semplice e sarà come compilare un questionario. Al cui interno il contribuente avrà la possibilità di aggiungere le spese sanitarie, il mutuo o gli eventuali costi sostenuti per effettuare dei lavori di ristrutturazione del proprio immobile. Sarà compito poi del software andare a compilare in maniera corretta e precisa i campi necessari ed inserire i corretti codici. Nella memoria depositata al Parlamento dal direttore dell’AdE, Ernesto Maria Ruffini, si legge che

Tramite appositi avvisi il contribuente sarà reso consapevole del fatto che sta confermando, ovvero modificando, le informazioni proposte dall’Agenzia, in quanto tale azione assume rilievo ai fini della compilazione della dichiarazione.

Questionario, l’evoluzione della dichiarazione precompilata

Sostanzialmente con il questionario che viene introdotto da quest’anno, l’Agenzia delle Entrate tenta di fare un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione fiscale. E soprattutto per offrire ai contribuenti un’ulteriore opzione per la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Il questionario dovrebbe arrivare agli inizi di maggio, dopo il via libera dal Garante della Privacy. La novità si va ad inserire alla perfezione nei progetti di semplificazione che sono iniziati nel corso del 2015 con il debutto della dichiarazione precompilata. Che, oggi come oggi, viene utilizzata da qualcosa come 4,5 milioni di contribuenti. E che proprio dal 2024 viene resa disponibile anche per i titolari di partita Iva.

Il nuovo questionario, che si andrà ad affiancare alla dichiarazione precompilata, dovrebbe essere molto più comprensibile e di facile utilizzo. I contribuenti non dovranno far altro che confermare o meno numeri e dati. Nel caso in cui qualcosa non dovesse tornare è sufficiente seguire una procedura guidata ben precisa. In altre parole tutto dovrebbe essere molto più semplice ed intuitivo, grazie anche alle novità che sono state introdotte attraverso il decreto dello scorso 8 gennaio 2024 denominato Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari, che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 13 gennaio 2024.

Questionario: quando sarà disponibile

L’Agenzia delle Entrate prevede che il nuovo questionario possa essere reso disponibile a partire dal mese di maggio. Lo potranno utilizzare unicamente i lavoratori dipendenti e i pensionati. Da sottolineare che, almeno per il momento, non vi potranno avere accesso gli intermediari.

Pensionati e dipendenti non dovranno far altro che confermare i dati che sono in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Evitando, in questo modo, l’onere di dover inserire i dati manualmente come avveniva con la precompilata. Dato che quest’anno il questionario sarà al suo debutto, continuerà ad essere affiancato dal Modello 730 tradizionale e dalla consueta dichiarazione precompilata.

Il contribuente potrà verificare ed eventualmente integrare, le informazioni in dettaglio proposte dall’Agenzia nell’applicativo web dedicato alla dichiarazione precompilata, con un percorso guidato, che non richiede l’individuazione dei campi del modello dichiarativo, e con un linguaggio semplificato – si legge sul documento firmato dal direttore Ruffini e diffuso dal Corriere della Sera -. I dati così confermati o modificati saranno riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti della dichiarazione, senza la necessità per il contribuente di consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi e, quindi, di conoscere le “caselle” da valorizzare o i codici da indicare nei singoli righi del modello dichiarativo.

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