Quando arrivano i soldi del 730? Questa domanda ricorre nelle menti di molti contribuenti italiani. Il rimborso 730 è, infatti, una cifra che il lavoratore può richiedere nel caso in cui sia presente un credito nella dichiarazione dei redditi di fine anno. Il pagamento del rimborso IRPEF avviene seguendo un calendario ben determinato, che dipende dalla data di presentazione del modello 730. Vediamo come
Quando arrivano i soldi del 730
Coloro i quali hanno aspettato giugno per presentare il 730 dovranno aspettare di più. Allo stesso modo per chi ha appena prenotato l’appuntamento e lo ha presentato in estate, tra luglio, agosto e settembre, il rimborso giungerà sul primo stipendio utile, vale a dire a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione e dal secondo mese successivo per i pensionati. Si prospettano, invece, tempistiche ancora più lunghi per chi presenta il 730 senza sostituto d’imposta: la restituzione avverrà tra novembre e dicembre.
730, tutti gli sconti che si possono richiedere
Come avviene il rimborso per dipendenti e pensionati
Il pagamento del rimborso al contribuente può avvenire in due diverse modalità: in busta paga da parte del datore di lavoro per i dipendenti e dall’INPS per i pensionati. A partire dalla retribuzione di competenza del mese di luglio, il datore di lavoro o l’ente pensionistico deve effettuare i rimborsi relativi all’Irpef e alla cedolare secca, oppure trattenere le somme o le rate – se è stata richiesta la rateizzazione- dovute a titolo di saldo e primo acconto relativi all’Irpef e alla cedolare secca, di addizionali regionale e comunale all’Irpef, di acconto del 20% su alcuni redditi, soggetti a tassazione separata, di acconto all’addizionale comunale all’Irpef.
Per i pensionati queste operazioni sono attuate a partire da agosto o settembre, anche se è stata chiesta la rateizzazione. Se la retribuzione elargita nel mese non è sufficiente, la parte restante, aumentata dell’interesse dovuto per le ipotesi di incapienza, sarà ritenuta nei mesi seguenti, fino alla fine del periodo d’imposta.
Cosa accade per chi non ha il sostituto d’imposta
Per tutti i contribuenti che non hanno il sostituto d’imposta, per esempio chi ha perso il lavoro nel corso dell’anno, i rimborsi vengono effettuati direttamente da Agenzia delle entrate. Nel caso in cui il contribuente abbia fornito le proprie coordinate all’agenzia, il rimborso avviene direttamente su queste. Se ci dovesse essere, invece, un debito, che il cittadino deve saldare, è possibile eseguire i pagamenti direttamente sull’applicazione o sul portale fornito dall’Agenzia. Oppure attraverso il modello F24.
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Le procedure in caso di decesso di un familiare
In caso di decesso, se il sostituto d’imposta, in questo caso l’Inps, non può rimborsare il credito derivante dal modello 730, l’erede potrà far valere questo credito nella dichiarazione dei redditi successiva, per conto del deceduto, per il periodo d’imposta 2022. Più esattamente, questo importo a credito sarà indicato nel quadro F del modello 730/2023, o nel quadro RN del modello Redditi Persone fisiche. L’importo che l’Inps non ha potuto rimborsare è rilevabile dalla Certificazione Unica (CU) rilasciata dall’istituto per le somme pagate alla persona deceduta nel 2022.