Le spese per i nostri animali si possono detrarre? Occhio a questi documenti

I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione le spese veterinarie direttamente all’interno del Modello 730. A prevedere questa possibilità è l’articolo 15, comma 1, lett. c-bi del TUIR, che permette di ottenere una detrazione pari al 19% dell’imposta lorda Irpef per le spese veterinarie sostenute nel corso del 2022, per un importo massimo pari a 550 euro e con una franchigia di 129,11 euro.

Per riuscire a portare in detrazione questi costi direttamente dal Modello 730, i contribuenti devono aver effettuato il pagamento attraverso un mezzo di pagamento tracciabile. Sono esclusi, da questo obbligo, gli acquisti di farmaci e le prestazioni che rientrino nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il limite massimo di spesa, pari a 550 euro, riguarda ogni singolo contribuente, indipendentemente dal numero di animali posseduti.

All’interno del Modello 730, le spese mediche devono essere inserite nella sezione I, rigo da E8 a E10, sotto la voce “Altre Spese”. Generalmente, questo tipo di costi risultano essere già presenti all’interno del Modello 730 precompilato, che viene messo a disposizione direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Ma cerchiamo di capire come portare in detrazione questo tipo di costi.

Le spese veterinarie nel Modello 730

I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione le spese veterinarie direttamente nel Modello 730. Per intenderci meglio, come spese veterinarie vengono intese quelle sostenute dal contribuente per la cura degli animali domestici, che devono essere detenuti legalmente, non importa se per compagnia o per pratica sportiva.

All’interno del Modello 730 è possibile inserire le seguenti voci di spesa:

eventuali spese sostenute per le visite veterinarie;
costi e spese sostenute per gli interventi e per le analisi di laboratorio;
le spese relative ai farmaci veterinari.

Per le spese veterinarie, il legislatore ha stabilito un limite massimo di spesa da detrarre direttamente nella dichiarazione dei redditi: 550 euro. I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione questa cifra massima solo e soltanto per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro, che rimane a carico del contribuente e deve quindi essere esclusa dall’importo prima di procedere con il calcolo di quanto portare in detrazione. Allo stesso modo, non è possibile portare in detrazione gli importi che superano i 550 euro.

A partire dal periodo d’imposta 202o, le spese veterinarie possono essere portate in detrazione dai contribuenti che abbiano un reddito complessivo inferiore a 120.000 euro. Nel momento in cui i diretti interessati raggiungono questo limite, la detrazione inizia a decrescere fino ad azzerarsi nel momento in cui il reddito complessivo risulti essere pari a 240.000 euro.

Le detrazioni che spettano ai contribuenti

Come abbiamo anticipato in precedenza, nel 2023 le spese veterinarie possono essere portate in detrazione per gli importi compresi tra la franchigia di 129,11 euro e la soglia limite di 550 euro. Ai contribuenti è riconosciuta una detrazione pari al 19%, che può essere ottenuta per un importo massimo pari a 421 euro (che corrisponde alla differenza tra 550 euro e la franchigia di 129,11 euro): la detrazione che spetta, quindi, risulta essere pari ad 80 euro.

Nel momento in cui si vogliono portare in detrazione le spese veterinarie, si possono venire a generare tra diversi casi:

non si ha diritto ad alcune detrazione, nel caso in cui la spesa sia inferiore a 129,11 euro;
la detrazione al 19% deve essere calcolata sulla quota che eccede la franchigia. L’importo, però, deve essere compreso tra 129,11 euro e 550 euro;
nel caso in cui le spese veterinarie dovessero superare i 550 euro potrà essere richiesta una detrazione massima pari ad 80 euro.

Spese veterinarie, le istruzioni per la detrazione

All’interno del Modello 730 le spese veterinarie devono essere indicate nel quadro E, nel rigo da E8 a E10. I diretti interessati dovranno indicare il codice 29 e dovrà essere riportato l’importo di spesa, che si ha intenzione di portare in detrazione fiscale. L’importo inserito deve comprendere anche la franchigia, ma nel caso in cui dovesse superare i 550 euro deve essere riportato come importo 550: la detrazione, come abbiamo visto, non può superare questo importo.

Il Modello 730 precompilato, almeno a livello teorico, dovrebbe contenere al suo interno tutti gli importi relativi alle spese. È importante, comunque, verificare che siano corretti. Il contribuente che abbia sostenuto spese veterinarie per un valore complessivo pari a 1.000 euro dovrà trovare indicato nella dichiarazione dei redditi un valore massimo pari a 550 euro. La detrazione pari al 19% verrà calcolata sull’importo che abbiamo visto in precedenza: 421 euro.

Per quali animali è prevista la detrazione nel Modello 730

È possibile ottenere la detrazione direttamente nel Modello 730 per spese veterinarie sostenute per gli animali detenuti legalmente, sia a scopo di compagnia che per la pratica sportiva. Indirettamente questo significa che non è possibile richiedere la detrazione per le spese sostenute:

per le eventuali cure di animali che sono destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
per la cura degli animali – di qualsiasi specie – che siano allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
per le spese sostenute da chi utilizza gli animali per delle attività illecite.

La documentazione da conservare

Con la Legge di Bilancio 2021 il legislatore ha introdotto l’obbligo della tracciabilità per le spese per le quali si richiedono le detrazioni fiscali del 19%. Questo obbligo si riferisce:

ad eventuali prestazioni professionali, che sono state rese dal veterinario;
all’acquisto dei medicinali veterinari, per i quali ci sia una regolare prescrizione;
alle analisi di laboratorio ed agli interventi presso le cliniche veterinarie.

È necessario ricordarsi di pagare sempre con un mezzo di pagamento tracciabile tutte le spese che si sostengono: se si paga in contanti si perde in automatico la detrazione del 19%. Tra i documenti da conservare, quindi, rientrano quelli attraverso i quali è possibile certificare il pagamento: estratti conto, ricevuto bancomat o distinte dei bonifici.

È necessario, inoltre, conservare la certificazione rilasciata dall’ASL o dal veterinario nel momento in cui l’animale è iscritto all’anagrafe.

Per l’acquisto dei medicinali, non è necessario conservare la prescrizione del medico veterinario, ma è necessario conservare la fattura intestata al soggetto che ha effettuato la spesa o lo scontrino. In quest’ultimo caso lo scontrino dovrà obbligatoriamente riportare:

il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.

Per poter accedere alla detrazione, di particolare importanza è verificare di aver effettivamente acquistato un medicinale: questo controllo può essere verificato grazie al codice di autorizzazione di messa in commercio del farmaco.

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